Pregi e difetti della tecnologia FDP

Sostanzialmente, volendo elencare i pregi e i difetti generali nell'utilizzo della tecnologia FDP, si possono citare i seguenti punti di discussione e confronto:

  1. Capacità portante
  2. Disturbo alle zone attigue al cantiere
  3. Materiale di risulta dovuta allo scavo
  4. Costi e tempi di esecuzione
  5. Utilizzo in aree contaminate
  6. Armatura del palo

Rispetto alle classiche tecniche di esecuzione di pali trivellati o ad elica continua (CFA) la capacità portante risulta essere superiore, a parità di diametro, valutabile tra il 50 ed il 100%. Ciò è dovuto alla "ridistribuzione" delle tensioni nel terreno nell'intorno dello scavo tale da creare un addensamento dello stesso.

Non sono inoltre presenti vibrazioni o urti all'atto dell'esecuzione del palo, evitando quindi disturbo alle zone attigue al cantiere.

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Nella figura a sinistra è visibile il materiale di risulta derivante dall'esecuzione di un palo tipo CFA, mentre nell'immagine a destra si può vedere a quanto ammonta nel caso del FDP. E' chiaro che il terreno è stato compattato senza praticamente asportazione dello stesso, provocando il costipamento laterale delle pareti del foro, con i conseguenti vantaggi comparativi, rispetto alla tecnologia CFA, riscontrati in cantiere:

  • maggior capacità portante a parità di profondità (FDP vs. CFA),
  • minor sfrido in cemento (FDP vs. CFA),
  • minor materiale di risulta da smaltire (FDP vs. CFA)
  • maggior velocità di esecuzione a parità di profondità e diametro (FDP vs. CFA).

In condizioni favorevoli di utilizzo, cioè in terreni aventi caratteristiche idonee all'addensamento, si hanno ridotti costi di produzione che sono generati dalla combinazione dei seguenti fattori:

  • Il consumo di calcestruzzo è considerevolmente minore rispetto alle altre tecniche che utilizzano utensili a rotazione con asportazione di materiale;
  • La combinazione dell'alta velocità di perforazione, il breve tempo di getto del calcestruzzo ed i brevi tempi di movimentazione (dovuti all'assenza di materiale di risulta), elevano la produzione giornaliera rispetto ai convenzionali metodi di perforazione;
  • Il basso costo per tonnellata di carico applicato (dovuto all'incremento della capacità portante come risultato della ridistribuzione e compattazione del suolo) permette una riduzione delle lunghezze di palo a parità di carico applicato.

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In presenza di terreni quali: rocce dure; argille molto consistenti; sabbie cementate; si possono incontrare problemi nella perforazione in quanto l'attrezzo non presenta una coppia e una spinta sufficienti per la penetrazione delle litologie sopra indicate.

L'esecuzione del palo FDP non prevede l'utilizzo di fanghi di lavorazione per il sostegno del foro e non produce residui di lavorazione, a differenza dei pali ad elica continua (CFA) e dei classici pali trivellati. Non sono quindi presenti problematiche legate allo smaltimento di terreni inquinati, siano essi terreni contaminati da fanghi di lavorazione che terreni già contaminati in sito.


In generale la soluzione FDP prevede i seguenti benefici:

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  1. Maggior rapidità esecutiva dei singoli pali con buone produzioni giornaliere contro i pali trivellati di diametro medio (1000÷1200mm);
  2. Assenza di asportazione di terreno a differenza di pali trivellati e CFA;
  3. Totale eliminazione delle problematiche di smaltimento dei residui di lavorazione (ovvero terreno di scavo "contaminato" da fanghi di lavorazione), in quanto non è prevista asportazione di terreno per l'esecuzione dei pali;
  4. Una corretta ed intima connessione della punta del palo con il terreno sottostante, in virtù della tecnologia che prevede una puntazza a perdere che viene "estratta" contestualmente all'inizio del getto del palo prima della risalita del tubo forma dello stesso;
  5. Maggiore "rigidezza" complessiva alle azioni assiali da parte del palo, in quanto si unisce il buon comportamento per attrito laterale dei pali trivellati al buon comportamento di punta tipico dei pali battuti (valori di Nq superiori a 30÷35 contro il valori di Nq compresi tra 10÷15 tipici di pali trivellati per la limitazione dei cedimenti), anche in virtù di una buona connessione del getto al terreno in punta (cfr. fondello a perdere);
  6. Ridotti interassi dei pali stessi, inferiori a 3 diametri, non pregiudicano la capacità portante del sistema di fondazione, la cui efficienza risulta inferiore all'unità solo per pali trivellati in terreni coesivi (cfr. Vesic 1968).
    Ciò necessita comunque una sequenza planimetrica di esecuzione dei pali che faciliti la loro realizzazione a seguito dell'addensamento del terreno, senza interazione con i pali appena realizzati (compressioni laterali su calcestruzzo fresco appena realizzato da evitare). Il comportamento del palo in gruppo deve in ogni caso essere analizzato in tali condizioni;
  7. Rispetto ai pali trivellati si evince un reale miglioramento delle caratteristiche del terreno in seguito all'esecuzione dei pali, che si trovano ad interagire in fase di esercizio all'interno di un volume di terreno con caratteristiche migliori (sia in termini di parametri meccanici di resistenza che di deformabilità). Il palo trivellato decomprime il terreno, il palo FDP lo costipa e lo addensa;
  8. Il quantitativo di calcestruzzo utilizzato per il getto del palo risulta essere quasi uguale e comunque inferiore o vicino al 5% del teorico, a differenza di tutti gli altri pali trivellati che sono sempre superiori al 10÷15%.

In generale la soluzione FDP prevede le seguenti problematiche:

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  1. Il diametro del palo difficilmente può superare gli 800mm. Non sono quindi eseguibili pali aventi diametro maggiore. Anche profondità troppo elevate non sono raggiungibili dalla punta di perforazione. Non sono quindi ottenibili pali aventi capacità portante molto elevata.
  2. In presenza di terreni molto duri o a profondità elevate la perforazione è pregiudicata dalla capacità della macchina operatrice di fornire una adeguata coppia e spinta per eseguire la perforazione del terreno.
  3. La gabbia di armatura per il fusto del palo deve presentare un ingombro contenuto nel diametro (inferiore a circa 300mm).